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Modello previsionale ENEA conferma l’aumento della temperatura del Mar Mediterraneo

Il sistema previsionale ENEA MITO sulla circolazione marina del Mediterraneo conferma i dati di aumento della temperatura del mare rilevati nell’ambito del progetto MedFever.

Simulazioni Mar mediterraneo

Il modello di circolazione del Mediterraneo MITO, sviluppato e gestito dal Laboratorio di Modellistica climatica e impatti, in grado di fornire previsioni su temperatura, salinità e velocità delle correnti marine con un dettaglio spaziale fino a poche centinaia di metri, è stato utilizzato per il confronto con i dati di misura di rilevazione della temperatura di MedFever che sono stati calibrati anche presso il centro Ricerche ENEA di Santa Teresa.

Nello specifico, il trend risulta anche peggiore: negli ultimi quarant’anni le temperature medie dei fondali del Golfo di Napoli sono aumentate di circa 1,5° (da 14 a 15,5° C), se all’aumento di un grado registrato da MedFever si abbina il confronto con i dati storici della Stazione Zoologica Anton Dohrn. Anche in questo caso il dato è confermato da MITO sia per quanto riguarda la superficie che per la rapidità con la quale il calore si trasferisce ai fondali, specialmente nelle aree costiere. Il raffronto con i dati del sistema previsionale ENEA, infatti, ha consentito di rilevare che soprattutto nei mesi invernali, a causa dei venti che soffiano sulla superficie marina, si innescano processi di mescolamento verticali che riscaldano tutta la colonna d’acqua sottostante, con conseguente aumento dei rischi per gli ecosistemi. In particolare, il sistema MITO rileva a 100 metri di profondità nel golfo di Napoli anomalie di circa + 0,5 °C, in accordo con i dati dei sensori di MedFever, e punte di circa + 1 °C nel Tirreno, nel canale di Sicilia e nello Ionio centrale.

“Questi dati confermano l’allarme sulle temperature dell’aria e del mare lanciato nei giorni scorsi dal Servizio UE Copernicus, che ha rilevato che, dopo febbraio e marzo 2024, anche aprile è stato globalmente il più caldo mai registrato al mondo”, sottolinea Ernesto Napolitano del Laboratorio ENEA di Modellistica climatica.

Maggiori informazioni sono presenti nel comunicato pubblicato su ENEAinform@ del 9 maggio 2024 e nel servizio del TGR Leonardo

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