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COP21 RIPPLES: i principali risultati

E’ evidente a tutti che non siamo ancora in linea con gli impegni assunti nell’ambito degli Accordi di Parigi per la mitigazione del cambiamento climatico. La sfida attuale è quella di comprendere meglio la natura del gap fra impegni presi e politiche di attuazione, e di approfondire il dibattito politico a tutti i livelli rilevanti per questa impresa. Il Green Deal Europeo fornisce una opportunità per sviluppare una risposta adeguata agli obiettivi fissati a Parigi per l’UE e per i paesi membri, ma la domanda è: siamo pronti?

Il consorzio del Progetto COP21 RIPPLES ha condotto nell’arco di tre anni una analisi delle trasformazioni necessarie nei nostri sistemi energetici e più in generale nelle nostre economie per rispettare gli Accordi di Parigi. In conclusione del progetto vorremmo condividere i risultati principali come contributo ad una presa di decisioni basata sui fatti.

E’ evidente a tutti che non siamo ancora in linea con gli impegni assunti nell’ambito degli Accordi di Parigi per la mitigazione del cambiamento climatico. La sfida attuale è quella di comprendere meglio la natura del gap fra impegni presi e politiche di attuazione, e di approfondire il dibattito politico a tutti i livelli rilevanti per questa impresa. Il Green Deal Europeo fornisce una opportunità per sviluppare una risposta adeguata agli obiettivi fissati a Parigi per l’UE e per i paesi membri, ma la domanda è: siamo pronti?

Il consorzio del Progetto COP21 RIPPLES ha condotto nell’arco di tre anni una analisi delle trasformazioni necessarie nei nostri sistemi energetici e più in generale nelle nostre economie per rispettare gli Accordi di Parigi. In conclusione del progetto vorremmo condividere i risultati principali come contributo ad una presa di decisioni basata sui fatti.

 

Adottare un approccio settoriale

Un approccio settoriale facilita la comprensione dei fattori che guidano la trasformazione e la valututazione delle opzioni di policy, consente l’apertura di un dibattito in termini di progresso economico e sociale e costituisce una precondizione per il rafforzamento della governance internazionale.

 

Benefici di una azione e di investimenti precoci  

Anticipare gli investimenti che promuovono il technology learning reduce i costi di  decarbonizzazione nel lungo periodo e fornisce opportunità economiche perchè i paesi sviluppino nuove tecnologie e settori low carbon. I paesi dovrebbero concentrarsi sulle tecnologie più promettenti, sfruttare I punti di forza delle singole regioni e tenere presenti le opportunità e i vincoli dei sistemi di innovazione nazionale.

 

Guardare al Sistema finanziario per sostenere la trasformazione

Gli approcci adottati correntemente per accelerare il passo e accrescere le ambizioni di trasformazione del Sistema finanziario dovrebbero essere messi in discussione per superare l’inadeguatezza di quest’ultimo a trattare coi Beni Comuni e sposare un’ottica di lungo periodo. La finanza non può limitarsi a coltivare mercati di nicchia e deve smettere di investire in attività carbon intensive.

 

Porre al centro di questa sfida la politica industriale e dell’innovazione.

La trasformazione dell’industria è al cuore della sfida della decarbonizzazione e deve essere affrontata con una politica industriale e una strategia dell’innovazione coerenti ed ambiziose. Un patto transnazionale fra produttori per la decarbonizzazione del settore siderurgico potrebbe contribuire al progresso della decarbonizzazione nazionale e rivelarsi un banco di prova ideale per testare l’introduzione di sistemi di aggiustamento tariffario.

 

Adottare un approccio guidato dai paesi al miglioramento degli impegni dell’UE al 2030

Rafforzare l’impegno al 2030 per assicurare percorsi di decarbonizzazione politicamente elastici.  Aumentare l’ambizione pre-2030 conduce ad una transizione meno accidentata e più realistica, evitando di chiedere sforzi relativi maggiori a settori specifici, cosa che può porre maggiori problemi di accettabilità. Per far ciò gli stati membri debbono equipaggiarsi per definire ciascuno il proprio ruolo nella trasformazione di lungo periodo verso la neutralità carbonica dell’UE, per determinare a livello UE investimenti coerenti, strategie di cooperazione e meccanismi di solidarietà adeguati.

 

Per informare il dibattito sulle politiche e monitorarne i progressi occorre una valutazione della loro adeguatezza

Il successo nella realizzazione degli Accordi di Parigi richiede inevitabilmente un trattamento integrato di diverse dimensioni interconnesse fra loro: la governance, gli aspetti economico-sociali, le trasformazioni fisiche e settoriali e, naturalmente, le emissioni di GHG.

Uno schema multidimensionale per valutare l’adeguatezza delle risposte a livello globale e di singolo paese può giocare un ruolo chiave nel monitorare i progressi e identificare percorsi di cooperazione internazionale, data la natura dinamica e interattiva dei meccanismi di incremento graduale delle ambizioni insiti negli accordi di Parigi. L’UE dovrebbe applicare questo schema nel suo processo politico per accelerare l’azione sul clima nel contesto del Green Deal.

 

Maggiori informazioni sul progetto e i suoi risultati sono disponibili sul sito https://www.cop21ripples.eu/ oppure contattando Maria Rosa Virdis (mariarosa.virdis@enea.it) e Cristina Tommasino (cristina.tommasino@enea.it).